Benvenuti, l’ Associazione Castanicoltori Campani
è un'Associazione senza fini di lucro, apolitica e apartitica, frequentata e gestita da persone, enti con interessi sociali e culturali, rivolti alla salvaguardia in tutte le sue forme del Castagno.
Per numerosi popoli della terra, anche molto distanti tra loro, la coltivazione della Castanea sativa rientra a pieno diritto nell’ambito delle grandi tradizioni, tanto da poterla definire, simultaneamente, come arte, coltura e cultura di intere generazioni.
La storia, le notevoli connessioni di carattere antropologico, ma anche la gastronomia, hanno eletto il castagno ad affidabile punto di riferimento intorno al quale ruotare e sviluppare, come è accaduto nei periodi più aurei della sua storia, una vera e propria “Civiltà del Castagno”, ricca di usi, costumi, tradizioni, norme giuridiche, statuti comunali, tecniche agronomiche, controllo boschivo e del territorio, lavorazione dei prodotti, artigianato, ecc.
La vita dell’uomo, specialmente quella degli insediamenti dell’arco alpino e soprattutto appenninico, è sempre stata strettamente legata alla presenza del castagno nel paesaggio agrario. Durante il Medio Evo e nell’Epoca Moderna, i montanari fondavano un nuovo villaggio solo laddove “l’Albero del Pane” poteva crescere e dare legname e frutti indispensabili per le esigenze quotidiane (alimentazione, riscaldamento, costruzioni, artigianato, ecc.).
Le castagne, grazie al loro elevato valore nutrizionale, hanno sempre rappresentato uno degli alimenti fondamentali delle classi più povere, ben adattandosi a numerose ricette come minestre, polenta e pane; sfamando così, per secoli, milioni di persone nei lunghi inverni montani e durante le ricorrenti carestie, raggiungendo, con i marroni che sono i suoi frutti più prelibati, anche i banchetti di re e principi di tutti i Paesi europei.
Incontestabile è il ruolo di primaria importanza svolto dal castagno
“...il faggio incanutisce
per i fiori candidi del castagno...”
Virgilio - Georgiche